Il vitigno nebbiolo è ritenuto autoctono del Piemonte;
già nel primo secolo dopo Cristo Plinio il Vecchio lodava le doti di questo vitigno. La prima citazione esplicita del nome Nebbiolo risale però al 1268, mentre nel 1303
abbiamo la prima citazione di coltivazione nel Roero.
Questa varietà è famosa per vini di lungo invecchiamento come Barolo, Barbaresco, Ghemme.
La doc di Alba è caratterizzata da uno stile più elegante e fruttato.
Il nome Ruvaj indica il rovo, presente nelle aree boschive dell’azienda.
Annata piuttosto calda e asciutta, ideale per lo sviluppo dei profumi di questa uva a bacca rossa; i temporali di fine estate non hanno rotto l’equilibrio della maturazione di questa varieta’ tardiva, grazie al tempo splendido dalla seconda
meta’ di settembre.
Il crollo del traffico durante il lockdown Covid
e’ stato un ulteriore beneficio, portando i vigneti al momento della vendemmia in ottime condizioni.
Con un’estensione di 0,80 ettari a 270 m.s.l.m., con ottima esposizione Sud Est.
Manuale, in piccoli contenitori.
In vasche di acciaio dopo
diraspatura, con lieviti indigeni.
Fermentazione alcolica per 4 settimane in vasche di acciaio a temperatura controllata, seguita da
fermentazione malolattica in acciaio per 2 settimane.
Segue affinamento in tonneau per 11 mesi.
14%
4.390 in bottiglia 750 ml.
Limpido colore granata.
Profumo fruttato e caratteristico con sentori del lampone, del geranio, della fragolina selvatica e quelli speziati di cannella e di vaniglia.
Vellutato e armonico in bocca.
Piatti di pesce gustosi (come acciughe al verde o zuppe di pesce speziate), paste al ragù, i piatti al
tartufo, gli arrosti, le grigliate e i formaggi.
Servire a 16-18°